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Fognatura a Costa Paradiso: cosa si potrebbe fare per essere in regola

Immagine del redattore: Presidente di ATCP - Stefano AngeliPresidente di ATCP - Stefano Angeli

Gentili soci e simpatizzanti di ATCP,


desidero condividere alcune riflessioni sul tema della rete fognaria, una questione che continua a suscitare dibattiti e attenzione a Costa Paradiso. La maggior parte delle discussioni si concentra sulla legittimità di specifici atti o iniziative, spesso portando a confronti interminabili che considero poco produttivi. Ritengo invece fondamentale concentrarci sull’obiettivo principale: garantire che ogni proprietario di un immobile in questo territorio possa legittimare e mettere in regola il proprio investimento, nel pieno rispetto delle normative vigenti.


A tal proposito, vi propongo un breve vademecum operativo:


  1. Per chi è già allacciato alla rete fognaria: È fondamentale disporre di un titolo abitativo adeguato. L’allaccio alla rete fognaria, pur essendo un requisito necessario, non è sufficiente. Le normative vigenti richiedono, per il rilascio dell’agibilità, la conformità dell’immobile al progetto approvato, la certificazione degli impianti elettrici, la classe energetica e appunto, la certificazione degli impianti di scarico.


  2. Per chi non è allacciato alla rete fognaria e non è in prossimità della rete in costruzione: A chi si trova in questa situazione, consiglio di installare una fossa stagna, un intervento il cui costo si aggira intorno ai 10.000€, con variazioni dipendenti dalle caratteristiche specifiche dell’immobile. Questo sistema, unitamente agli altri requisiti sopra citati, consente di ottenere un’agibilità provvisoria, garantendo la piena legittimità dell’immobile e la possibilità di utilizzarlo senza incorrere nel reato di inquinamento ambientale.


  3. Per chi non è allacciato ma si trova in prossimità della rete fognaria in costruzione: In questo caso, suggerisco di contattare la ditta appaltatrice per raccogliere informazioni sui tempi e le modalità previste per il collaudo delle opere da parte di Abbanoa. È consigliabile sottoscrivere un accordo preliminare che preveda l’impegno ad allacciarsi alla rete e a sostenere i relativi costi una volta ottenuto appunto, il collaudo da Abbanoa. In alternativa, consiglio di richiedere al Comune, e sempre che sia disposto a farlo, una manleva per futuri oneri di adeguamento dell’impianto. A tale scopo, è importante verificare che il proprio impianto di scarico sia adeguato, ovvero che i collegamenti raggiungano il confine del lotto, dove sarà posizionato il pozzetto di allaccio.


  4. Per chi ha già la fossa stagna: Per coloro che si trovano nella situazione descritta al punto 2, si consiglia di mantenere tale stato. Si ricorda che il Comune concede l’autorizzazione per la realizzazione di fosse stagni esclusivamente per i lotti non serviti dalla rete fognaria, sia quella esistente sia quella in fase di ampliamento.

    Si sottolinea inoltre che i titolari di fosse stagni hanno ottenuto un’agibilità provvisoria, che il Comune si riserva di revocare una volta che il lotto viene servito dalla rete fognaria. In tali circostanze, diventa obbligatorio procedere all’allacciamento. Si ribadisce che la fossa stagna non rappresenta una soluzione alternativa permanente alla rete fognaria.

    Infine, per coloro che attualmente dispongono di una fossa stagna e si trovano nelle condizioni di poter effettuare l’allacciamento, si raccomanda di seguire quanto indicato al punto 3.


Perché il collaudo di Abbanoa è essenziale?

Perché è l’unica, vera garanzia della qualità e completezza dell’opera. Chi ne paga l’allaccio, che è caro (€ 39 a mc. edificato), dev’essere sicuro che lo scarico sia conforme alle prescrizioni di legge e non più soggetto a spese per adeguamenti futuri.


Infine, desidero sottolineare un aspetto cruciale: vivere, anche solo per brevi periodi, in un’abitazione dotata di una fossa Imhoff espone al rischio di incorrere nel reato di inquinamento ambientale. Sebbene finora non siano stati registrati interventi sanzionatori diffusi, nessuno può garantire che questa situazione di tolleranza si protragga indefinitamente.


Ovviamente, ciascun proprietario è libero di agire come ritiene opportuno e di rivendicare i propri diritti nei modi e nelle sedi che preferisce. Mi permetto solo di offrire questi suggerimenti nella convinzione che la prevenzione e la regolarità siano sempre la scelta migliore per tutelare il proprio investimento e rispettare l’ambiente.


Un cordiale saluto

Il Presidente di ATCP

Stefano Angeli

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