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  • Immagine del redattoreFerdinando Mulas

Ancora sul ricorso al TAR: le farneticazioni di Zorro


Il 28 dicembre scorso, avevamo dato conto, su questo sito, sia del ricorso al TAR della Sardegna, presentato da ATCP e altri, nel 2012, sia del nuovo ricorso proposto dalla Comunità il 13 dicembre u.s., contro il Comune di Trinità.

Zorro, chiamato indirettamente in causa nell'articolo, non ha perso l'occasione per replicare formulando accuse infondate e velenose nei confronti del sottoscritto, di ATCP ed anche del C.d.A. della Comunità.

LE ACCUSE DI ZORRO

Nel post “La bella, la bestia, il solito bancomat”, pubblicato il 3 gennaio 2019 sul sito “Altervista Secondo/Zorro”, così egli scrive: ... “Costa Paradiso si sostituisce in giudizio al sodalizio (ATCP, Ndr) di un membro del C.d.A., il quale, già beneficiato dal denaro di tutti, adesso è riuscito anche a privatizzare i meriti e a socializzare in toto i costi”.

Non pago della gravità di questa affermazione - dalle finalità chiaramente diffamatorie - questo ineffabile signore, rincarando la dose, si spinge ad asserire che il ricorso proposto dalla Comunità aveva il chiaro scopo di rinviare ancora la sentenza del ricorso al TAR di ATCP ed altri e di “allontanare dal C.d.A. le accuse di complicità col Comune”...; ed inoltre, che “il ricorso stesso (pag. 17 della memoria) sarebbe sostanzialmente identico a quello 2012, con le sole aggiunte: a) ... delle prescrizioni della legge 152/06 sul servizio idrico integrato; b) del nullaosta comunale del 16.10.2018 allo stralcio fognario proposto dal duo Mela-Gravina in base alla delibera n. 28 del 2016, con cui il Comune ha variato la V.I.A. della Regione al progetto Savi...”.

La prima è una affermazione gratuita, fatta ad arte, come spesso gli capita, per alimentare il venticello del sospetto e della calunnia. E' evidente che né il sottoscritto, né ATCP hanno tratto beneficio, come vuol far intendere Zorro, dal contributo di 5 mila euro, dato dalla Comunità per sostenere le spese per l'integrazione del contraddittorio disposta dal TAR. Il contributo, infatti, è servito a tenere in piedi un ricorso, fatto da pochi nell'interesse di tutti i proprietari di C.P., che rischiava di essere dichiarato inammissibile. Ed è proprio in base a questa valutazione che il C.d.A. ha deciso di contribuire alle spese di notifica. Se così non fosse, non si capirebbe il motivo delle aspre critiche dello stesso Zorro per il rinvio dell'udienza del 24 aprile 2018.

Le altre accuse sono prive di qualsiasi fondamento, tipiche di chi ha l'abitudine di distorcere la realtà dei fatti:

• Non è vero, come scrive Zorro in merito al ricorso N° 1039/2012, che ci sia stato un quarto rinvio. Confermiamo, invece, la notizia che il Collegio del TAR lo ha trattenuto in decisione;

• E' del tutto campata in aria l'asserzione che il nuovo ricorso, presentato dalla Comunità, sarebbe del tutto inutile, essendo “identico” a quello del 2012 ed avendo essenzialmente intenti dilatori e strumentali (allontanare dal C.d.A. le accuse di complicità col Comune);

• E' condivisibile, invece, l'osservazione che sarebbe stato più opportuno proporre il ricorso almeno un anno prima, benché si tratti di una valutazione a posteriori indotta dai fatti avvenuti nel corso del 2018;

• Il ricorso del 2012, di cui Zorro straparla a sproposito e senza cognizione di causa, aveva due handicap: a) era stato proposto da una minoranza di proprietari, con l'opposizione iniziale della Comunità intervenuta ad adiuvandum per il Comune (poi tramutata in posizione neutra); b) l'assemblea dei proprietari nel 2011 aveva votato a favore dell'ampliamento dell'impianto fognario a spese della Comunità. L'avvocato del Comune, nelle sue memorie difensive, aveva fatto molta leva su questi aspetti per sostenere la tesi che il Comune non aveva degli obblighi in relazione al territorio di Costa Paradiso. Anche la subdola richiesta di rinvio dell'udienza del 24 aprile 2018, basata su asserite trattative in corso con gli enti preposti al servizio idrico integrato, si è rivelata finalizzata a svuotare e a dimostrare che il ricorso di ATCP era privo di solide basi. Ciò è emerso chiaro sia dal rifiuto delle trattative congiunte con la Comunità, con EGAS e Abbanoa per risolvere in modo condiviso le problematiche di C.P., sia, e soprattutto, dal provvedimento di Nulla Osta adottato il 16 ottobre scorso per spianare la strada alla realizzazione dell'ampliamento dell'impianto fognario da parte del c.d. Gruppo Mela/Gravina. L'intento dichiarato dell'avvocato del Comune era quello di affermare davanti al TAR che erano venute meno le ragioni del ricorso presentato da ATCP per l'intervento provvidenziale di due proprietari di immobili in Costa Paradiso e con ciò evitare di arrivare a sentenza. Tutto ciò ha reso inevitabile ed assolutamente necessario il ricorso della Comunità, non solo per bloccare il Nulla Osta e l'affidamento contestuale della gestione del nuovo impianto fognario ai due soggetti proponenti l'esecuzione dei lavori, ma anche per le gravi conseguenze correlate, vale a dire la prosecuzione privatistica ed illegittima della gestione delle opere di urbanizzazione di C.P. E dunque la conservazione sine die dello status quo.

• Il nuovo ricorso, pur muovendosi nel solco di quello presentato nel 2012 - e non poteva essere diversamente avendo ad oggetto le stesse problematiche e più o meno gli stessi attori - ne amplia le istanze ed il novero dei soggetti coinvolti, ma soprattutto è fatto in nome di tutti i proprietari di C.P. Sotto questo aspetto, esso rafforza le basi del ricorso iniziale, essendo la dimostrazione che non era nato dal capriccio di un gruppo di proprietari che non volevano pagare la fognatura, come ha sostenuto l'avv. Ballero nella sua memoria, bensì dal rifiuto del Sindaco di Trinità di adempiere sia agli obblighi di legge che a quelli derivanti dalla convenzione sottoscritta dal Comune, continuando a rilasciare concessioni edilizie singole, anziché procedere ad una pianificazione collettiva delle opere di urbanizzazione, come sarebbe stato suo dovere.

• Riguardo al nuovo ricorso, il presidente del TAR ha fissato l'udienza in camera di consiglio per la discussione dell'istanza di sospensione cautelare dell'efficacia del suddetto provvedimento di Nulla Osta, alla data del 16 gennaio 2019. Nell'occasione, si potrebbe verificare l'eventualità che il Collegio decida sulla unificazione dei due ricorsi. In tal caso i termini per la decisione di entrambi con un'unica sentenza sarebbero contenuti, non certo quelli di un rinvio in senso tecnico. Vedremo i prossimi sviluppi. Per ora, la moltitudine di ruspe pronte a scavare, di cui aveva parlato Zorro poco tempo fa, è rimasta ferma e non ci vuol molto a pensare che ciò sia avvenuto per effetto del ricorso della Comunità.

LA CONTESTAZIONE DEL NUOVO CORSO DELLA COMUNITA'.

Scrive ancora Zorro : “Si confermano perciò tutti i sospetti e le accuse di questo blog alla gestione attuale, per ieri e per l’oggi, in primis sui bilanci;.... la contrapposizione ideale (?) e politica è destinata a restare inalterata”.

Così egli contesta che, nella attuale gestione della Comunità, sia possibile intravvedere un nuovo corso. Ovviamente, dal suo punto di vista, la gestione precedente, era migliore di quella attuale, sia sotto il profilo finanziario che nei rapporti col Comune di Trinità !! Non casualmente, egli ha impugnato l'elezione del C.d.A. in carica insieme a due noti sostenitori dello schieramento avverso , sostenuto dal Comune, nell'assemblea del 18 marzo 2017, salvo poi, come è suo stile, litigare subito con i compagni di viaggio e ritrovarsi nuovamente da solo.

Gli attacchi di Zorro trovano, pertanto, la loro spiegazione in una pregiudiziale posizione anti-sistema della gestione attuale, nella sua personalità instabile, controversa e narcisistica e, forse, anche in finalità più concrete... Qualche tempo fa, sul suo blog, egli sosteneva che sarebbe bastata una semplice lettera raccomandata per effettuare la cessione delle opere di urbanizzazione al Comune; nel contempo, diventava il paladino del rispetto delle norme del servizio idrico integrato criticando le posizioni di rifiuto del Comune, sostenendo la necessità e l'opportunità del suo passaggio agli enti preposti dalla legge, appoggiando petizioni e la raccolta di firme e di fondi per favorire la legittimità del servizio. Più recentemente, ha assunto posizioni contrarie rivelando di essere favorevole alla realizzazione privata della fognatura, alla partecipazione del Comune di Trinità alla gestione della Comunità (ebbene si !), al sostanziale mantenimento dello status quo nel territorio di Costa Paradiso, che significa quello basato sulla cogestione, tra Comune e Comunità, con oneri ovviamente a carico della Comunità, sebbene definita “sanguisuga” dallo stesso Zorro. Questi ultimi, alla fine, sembrano essere i suoi veri obiettivi.

GUAI A SMENTIRSI O A RICREDERSI

In passato, Zorro aveva più cura nel selezionare e nel verificare le informazioni prima di diffonderle. Da qualche tempo dimostra di aver perso lucidità anche sotto questo aspetto, animato com'è da un livore cieco e sordo verso i suoi bersagli, che lo porta a fabbricarsi una sua realtà virtuale. Ne consegue che il confronto civile con questa persona è praticamente impossibile, per la sua propensione alla rissa verbale, per la sua innata tendenza ad avere sempre ragione, per la sua incapacità di fare autocritica e di rivedere le sue prese di posizione, anche quando si rivelano errate. Il che lo porta a costruire illazioni su illazioni per creare verità che sono solo le sue.

L'AGGRESSORE CHE SI ATTEGGIA A VITTIMA

Tutto ci si poteva aspettare fuorché il fatto che Zorro, feroce critico e accusatore del potere costituito (a suo dire, illegittimamente), assumesse i panni mediatici della vittima nella “guerra dei blog” che ogni tanto divampa a Costa Paradiso. Il post sopra citato, infatti, viene accompagnato dalla pubblicazione di una patetica lettera indirizzata all'ing. Monterosso (nella quale Zorro sembra il bambino che chiede aiuto a papà perché i compagni di gioco lo hanno maltrattato) , per lamentare che: “alcuni suoi colleghi in C.d.A. (Mulas e Angeli, Ndr) trascendono i valori di normale convivenza”... e di rispetto “dei diritti e dell'integrità della collettività e del singolo individuo”..., “celandosi dietro gli pseudonimi di anonime canaglie; o ispirando note che, a nome del C.d.a, travisano fatti ed eventi esulando dal merito della critica che ne scaturisce per insultare l'intelligenza e la persona” . E ancora: “Lascio a Lei (Monterosso) l'epiteto più opportuno per chi da più di un anno si distingue in atti di autentica vigliaccheria”.... Sic !!

Sono le parole di uno che, come suol dirsi, non ci sta con la testa, o, se vogliamo, del bue che dice cornuto all'asino. Parole, tuttavia, visibilmente dirette a creare zizzania all'interno del C.d.A. Non meriterebbero alcuna replica, se non fossero di pari gravità a quelle esposte in precedenza e non investissero in modo così diretto la qualità e l'onore della mia persona.

Pur sapendo che all'interno del C.d.A. la competenza per la predisposizione di comunicati e note informative è affidata ad altro consigliere, egli attribuisce al sottoscritto la paternità (o l'ispirazione ?) della nota del 20 dicembre u.s., che avrebbe derubricato a vizio di forma una probabile violazione del sistema elettorale prescelto (l’art. 55) in spregio al Regolamento. Il nostro giurista/divulgatore mostra di non sapere che l'art. 55 del regolamento è una norma procedurale, che disciplina le modalità (e dunque la forma) per l'elezione del C.d.A.; essa perciò ha valore sostanziale, quand'anche la sua violazione fosse definita come vizio di forma.

Quanto all'accusa di vigliaccheria, Zorro, sotto questo aspetto, non ha rivali attribuendo agli altri comportamenti che gli sono propri, non solo di vigliaccheria ma di autentico sciacallaggio. Facendo riferimento ad una mia vicenda personale, ormai conclusasi in senso positivo per me, questo campione di convivenza civile, così rispettoso dei diritti altrui, ha infierito con inutile cattiveria scrivendo, non una, ma più volte che il sottoscritto – componente del C.d.A. con l'incarico di occuparsi delle problematiche relative alla morosità nei pagamenti delle quote condominiali - era, a sua volta, moroso per 700 mila euro verso lo Stato. Per sua tranquillità e per quella dei suoi “Amici”, posso dire a gran voce di non dover nulla a nessuno, tanto meno allo Stato, lasciando ai lettori l'epiteto più appropriato per definire un soggetto che ricorre ad argomentazioni così vili, che, peraltro, nulla hanno a che vedere con le questioni di Costa Paradiso. Visto che ama definire Fortebraccio (ed il suo “ospite”) come “la carogna”, viene naturale accostarlo a chi, come lo sciacallo, è solito nutrirsi di carogne.

Dulcis in fundo, a coronamento dei suoi sproloqui, egli scrive: “Zorro si sarebbe ben guardato di fare la morale al prossimo se per ingraziarsi un Giudice e salvarsi non si fosse fatto scrupolo di mettere in cattiva luce i compagni di sventura, screditandoli . Gran bella persona uno così, no? Già; F. Mulas ha potuto questo ed altro facendo il consigliere. Perché i consiglieri, in C. Paradiso, possono anche laddove non potrebbero (persino usare in c/to proprio l’indirizzario delle news della comunità? Indagheremo). Altrimenti perché mai, nel 2017, sarebbe saltato dal suo treno in corsa per salire su quello in attesa sul binario per il potere?”

Per consentire ai lettori di capire meglio questo pezzo un po' arrangiato, nel primo caso, Zorro si riferisce ai due ricorsi, ex art. 700 C.p.c., intentati dalle società di Diana Lanciotti contro il sottoscritto e lo stesso Zorro. Nella circostanza, lo scrivente ha provveduto autonomamente alla propria difesa e non si capisce di quale discredito e di quale tentativo di ingraziarsi il giudice lo si possa accusare. Nella memoria di difesa, il mio avvocato ha trattato la mia posizione distinguendola da quella di Zorro, come era giusto che fosse, sulla base del principio che la responsabilità penale è personale, e cioè che ognuno risponde delle sue azioni. Non si comprende perciò quale fondamento abbia l'accusa di vigliaccheria, se non quella di mettere in cattiva luce il prossimo. In realtà, i due giudici del tribunale di Brescia nel riconoscere il mio legittimo diritto di critica hanno escluso la sussistenza di elementi diffamatori negli articoli riguardanti Diana Lanciotti, riscontrando, peraltro, una netta differenza di stile e di contenuto rispetto agli articoli di Zorro, del quale non hanno neanche condiviso il richiamo alla legge sulla Stampa fatto dalla sua difesa. Al contrario di ciò che dice Zorro,.si potrebbe perciò affermare che la sua difesa ha tratto indirettamente vantaggio dalla difesa di Mulas. Nel secondo caso, il nostro maestro di pensiero e di comportamento, con la tecnica di fare affermazioni sotto forma di domanda con punto interrogativo e col dire e non dire, a scanso di querele, sparge i suoi veleni, accusando, senza alcun elemento di prova, lo scrivente di “usare in c/to proprio l’indirizzario delle news della comunità?”. E' noto che ATCP dispone di una mailing list assai ampia, costruita in tanti anni, e che non ha bisogno di ricorrere a quella della Comunità. In ogni caso, lo invitiamo a fornire le prove (visto il suo proposito: “indagheremo”); in caso contrario, prenderemo atto che siamo in presenza di un calunniatore. Quanto all'osservazione nei miei riguardi di essere salito sul treno del potere, non vi è chi non possa cogliere la stupidità di una simile affermazione: la mia partecipazione al C.d.A. richiede un discreto impegno, anche di tempo (che potrebbe essere dedicato a cose più piacevoli); non conferisce alcun potere; comporta solo oneri, fastidi e poca soddisfazione, tanto meno onori. E allora di che parliamo ?

P.S.

Al momento di procedere alla pubblicazione di questa nota, abbiamo preso visione di un nuovo post, pubblicato il 14 gennaio. In esso, Zorro conferma di essere a favore della realizzazione della fognatura da parte dei privati Per questo chiama tutti a raccolta, Comune di Trinità compreso, per trovare un accordo condiviso da tutti. Finalmente abbiamo trovato l'uomo della Provvidenza !! Suvvia, sgombriamo “il campo dalle menzogne e dai raggiri”, seguiamo il nuovo profeta per evitare il peggio !!

“A prescindere dagli sviluppi al TAR”, egli propone (meglio, insiste): “1) il Sindaco dovrebbe convocare le varie anime del villaggio; 2) ma potrebbe anche essere che le varie anime s’incontrano (sic!) prima tra di loro; 3) e se riuscissero a convergere tra di loro e poi col Sindaco potrebbero, congiuntamente, chiamare Egas e Abbanoa a controfirmare impegni vincolanti”.

Domanda: Ma quale è stato l'esito del tavolo di trattativa, promosso dalla Comunità, svoltosi a Cagliari il 26 giugno 2018 con la partecipazione di tutti gli attori in gioco: la Comunità, rappresentata dai suoi avvocati, il Comune di Trinità, rappresentato dall'avvocato Ballero, EGAS, rappresentato dal suo direttore generale, Abbanoa rappresentata da un alto dirigente e l'avvocato distrettuale dello Stato ? EGAS aveva tracciato il percorso da seguire, articolato in tre passi fondamentali, due dei quali già esperiti, mentre il terzo, l'acquisizione formale dei cespiti da parte del Comune, non è avvenuto, per il rifiuto dello stesso Comune, il cui avvocato ha declinato la partecipazione ad ulteriori incontri. Zorro ne è al corrente ? Riteniamo di si. Ma forse possiamo azzardare l'ipotesi che il tavolo di trattativa sia fallito perché ad esso non ha partecipato Zorro !

Ferdinando Mulas


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