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Immagine del redattoreFerdinando Mulas

Un mondo che non vuole cambiare


Ritengo utile pubblicare, qui di seguito, a distanza di quasi quattro anni dalla sua redazione, un documento “Quale strategia per Costa Paradiso” che lo scrivente, come vicepresidente del C.d.A., aveva proposto, inutilmente, ai componenti del consiglio di amministrazione, eletto il 13 aprile 2013 e ancora in carica, sebbene in regime di prorogatio. Il documento già allora denunciava la situazione di completa illegittimità amministrativa del comprensorio di Costa Paradiso, senza vi fosse alcuna reazione da parte di coloro che avevano la specifica responsabilità per intervenire.

Oggi tutti sembrano riconoscere questa situazione (basta leggere i dettagliati commenti di Angelo Bloise sul blog di SecondoZorro, oppure il più recente commento di Alessandro Pignagnoli all’articolo “Una doverosa risposta a Yos Zorzi”, pubblicato su questo sito. Qualcuno altro, come Yos Zorzi si chiede:

“A questo punto risulta spontaneo chiedersi quali siano state le cause contestuali che hanno progressivamente portato le amministrazioni di Costa Paradiso a questi stravaganti comportamenti rispetto a quella che è stata l’evoluzione normativa e legislativa nazionale e regionale. Personalmente mi risulta anche difficile comprendere come una comunità di persone colte e benestanti (professionisti avvocati, medici ingegneri, dei settori pubblici e privati) quale è quella dei proprietari di Costa Paradiso, abbia potuto per così tanto tempo accettare metodi di amministrare poco comprensibili, per non dire inspiegabili, senza pretendere almeno spiegazioni sulla (per l’appunto) legittimità delle richieste avanzate. Credo, come molti, che sia davvero ora di cambiare direzione nell’amministrazione di Costa Paradiso. Prima di tutto per ripristinare la legalità all’interno di un territorio che da troppo tempo è alla deriva su questioni davvero primarie: non a caso molte abitazioni di Costa Paradiso non hanno l’abitabilità a causa dell’assenza dei servizi primari come la fognatura e l’acqua. Ed anche per avere un’amministrazione trasparente. Mi sono chiesto a chi può aver giovato questa deriva. Ognuno di noi potrà dare la propria interpretazione. Quel che è evidente è che il Presidente uscente dott. Piergianni Addis, in questi giorni, a un mese dalle elezioni del futuro CDA, sta letteralmente inventandosi un “criterio” per fare cassa”.

Potremmo dire all’ing. Zorzi, “Non è mai troppo tardi”, come il vecchio programma RAI contro l’analfabetismo, riconoscersi nelle posizioni di ATCP, che il 23.07.2012 aveva diffidato il Comune di Trinità a prendersi in carico le opere di urbanizzazione primaria di C.P., “presupposto necessario affinché possano poi concretamente operare le norme nazionali e regionali vigenti in materia di corretta gestione dei servizi pubblici correlati alle opere di urbanizzazione, la cui titolarità il legislatore espressamente affida all’autorità amministrativa”, ma soprattutto per ricordargli che: 1) non tutti, a Costa Paradiso accettavano “metodi di amministrare poco comprensibili”; 2) egli, oggi, è schierato e fa lega con le persone che a suo tempo hanno ignorato, se non sbeffeggiato, la mia denuncia al C.d.A.

In questo scenario, vi è anche chi, insensibile e resistente ad ogni cambiamento, come Piergianni Addis, ritiene di poter proseguire col vecchio sistema, che tutti denunciano, stringendo accordi col Comune di Trinità in vista dell’assemblea del 18 marzo p.v. per rioccupare la Comunità e per farle continuare il ruolo di succursale urbanistica del Comune.

Con l'elezione del nuovo sindaco si pensava che le cose potessero cambiare, considerato che in campagna elettorale si era spinto a dire (ovviamente non richiesto) che avrebbe dato attuazione al programma di ATCP (fornendo così il pretesto ai detrattori di Atcp, occasionali e di professione, di denunciare inciuci ed accordi, mai esistiti, dell’associazione col Comune. Agli annunci del sindaco, formulati a più riprese, che il Comune avrebbe preso in carico le opere, come previsto da convenzione, non sono seguiti i fatti. Viceversa, abbiamo assistito ai suoi tentativi di interferire nella gestione privata della Comunità, ad esempio cercando di imporre la candidatura di Piergianni Addis, come presidente del C.d.A., nell’assemblea del 10 agosto 2016, che ha sollevato l'insurrezione dei Partecipanti, e che, in base alle ultime notizie, il prossimo 18 marzo irresponsabilmente sembra voler riproporre. Insomma, il sindaco di Trinità, mentre risulta poco attivo, per non dire inerte, nell’esercizio delle funzioni che afferiscono al ruolo pubblico del Comune, è, viceversa, molto attivo in una attività privatistica che trascende e va oltre le competenze del Comune.

Abbiamo offerto al Comune la nostra collaborazione per intraprendere insieme un percorso finalizzato a portare il territorio di C.P. in una situazione di completa legittimità amministrativa. Eppure abbiamo registrato solo silenzi come quello, grave, nei confronti della proposta unitaria di Stefano Angeli. Il che la dice lunga su cosa intenda il Sindaco per unità dei Partecipanti della Comunità.

In tanti, compresa ATCP, avevano guardato al nuovo sindaco con una certa fiducia, ma purtroppo, alla prova dei fatti, le speranze si sono dimostrate mal riposte. Evidentemente, l’interesse è un altro e non coincide, sicuramente, con quello della maggioranza dei Partecipanti di Costa Paradiso. Ma il primo a rispondere delle ripercussioni politiche e sociali per un territorio già in grosse difficoltà sarà, inevitabilmente, lo stesso sindaco.

Ferdinando Mulas


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