Tenterò una breve e sintetica replica all’intervento del dott. Luca Buffoni:
1) Egli teme che il Comune sia visto come estraneo; lo rassicuro, tutti lo vorremmo collaboratore per il bene comune; ma finora non è stato tale facendo realizzare le opere al lottizzante, non perseguendolo direttamente od a mezzo della fideiussione, anzi stipulando, dopo quello con la Cooperativa, un secondo accordo con la Isvitur SEMPRE SENZA FIDEIUSSIONE, facendosi pagare, all’atto del rilascio delle licenze od autorizzazioni a costruire, ingenti oneri di urbanizzazione; li ha utilizzati per realizzarle????
2) Afferma ancora: la lottizzazione non si è chiusa e la nostra è “una situazione del tutto particolare”. Se lo è non è per colpa dei singoli proprietarii riuniti nella “comunione regolata” chiamata Comunità. Il Comune doveva farsi cedere le opere urbanizzate (non una quota di una Comunione) e se i lottizzanti si fossero rifiutati, acquisirle di imperio come illustri esperti in diritto amministrativo (io non lo sono) mi assicurano che poteva fare, e incassare la fideiussione; CHE PERÒ NON SI ERA FATTA RILASCIARE. PERCHÉ?
Si è invece fatto trasferire delle quote millesimali in virtù delle quali dovrebbe partecipare alle spese ,ma non lo fa.
3) Il dott. Buffoni mi dice di fare causa, io SINGOLO, vaso di coccio tra vasi di ferro, (Comune, altre autorità amministrative locali, ecc.) e di attendere la sentenza che i suoi colleghi pronunceranno (tra 5? 10? 15? anni?). Il giorno dell’assemblea compirò 81 anni. Se accettasse le mie argomentazioni potrebbe farlo lui, (che, penso, navighi tra i 30 ed i 40), O NOI TUTTI.
Potrei farlo io solamente se mi garantisse altri 5 anni dopo il passaggio in giudicato della decisione. Lo può?…..
4) Prospetta poi varie soluzioni, che mi sembra poi escluda, ed afferma che se il Comune eseguisse le opere, il sindaco finirebbe davanti alla Corte dei Conti od al Giudice penale; a parte il fatto che vorrei vedere che avverrebbe se una Corte dei Conti, che facesse piena giustizia, esaminasse il comportamento del Comune (mancata fideiussione, introito di oneri di urbanizzazione per una incompleta urbanizzazione, loro destinazione, a dove? Ad Isola Rossa?). Sicuramente il Comune ne uscirebbe peggio.
Va considerata però un altra circostanza:
Se il Sindaco del Comune, come prospetta il mio contraddittore, facesse chiudere le case o lo minacciasse, “mediante violenza o minaccia” costringerebbe i proprietarii a finanziare le opere di urbanizzazione mancanti; in sintesi “li costringerebbe” a “fare qualche cosa” e procurerebbe “a se… un ingiusto profitto con altrui danno”
I proprietarii, “cornuti e mazziati”, pagherebbero le stesse cose una terza volta e cioè:
I) Al lottizzante acquistando il terreno
II) Al Comune (oneri di urbanizzazione)
III) Sempre al Comune (ulteriori opere di urbanizzazione)
Vi ho sopra trascritto il testo dell’art. 629 del Codice Penale che si intitola ESTORSIONE
e (secondo il mio vecchio codice penale) prevede la pena da 3 a 10 anni.
E sapete che cosa regola l’art. 630, immediatamente seguente dello stesso codice : “Il sequestro di persona a scopo di estorsione” NON SIAMO NEL 1945-1950 ad Orgosolo ma nel 2016 a COSTA PARADISO (ironia della parola); e il mio contraddittore parla di IRRAGIONEVOLEZZA e di SANSONE e FILISTEI.
Spero di non vedere un sindaco che ordina la chiusura di un migliaio di case e negozi, tra i quali molti proprietarii sono residenti nel Suo Comune, SUOI ELETTORI. Non si tratterebbe di SANSONE ma di TAFAZZI.
Tutti, penso, vogliamo ragionare ma deve farlo anche il Comune. La presenza di rappresentanti del Comune in consiglio non faciliterebbe ragionamento ma accondiscendenza alla sopraffazione.
I proprietarii, loro sì, ragionevoli vogliono collaborare col Comune (tra questi l’Ing. Pignagnoli e lo scrivente) pronti ad AIUTARLO IN TUTTO FINANZIANDOLO, OFFRENDO LA PROPRIA COMPETENZA (Ing. Pignagnoli e Ing. De Zorzi), MA ESIGENDO DI ESSERE RIMBORSATI O RATEALMENTE O ATTRAVERSO COMPENSAZIONE SULLE IMPOSTE DOVUTE AL COMUNE.
O SI VORRÀ ESSERE AMMINISTRATI COME HANNO FATTO NEGLI ULTIMI VENTANNI ED ESSERE SOPRAFFATTI?
Verona, 22 novembre 2016 Gianfranco Stegagno