
Carissimi,
Vi scrivo la presente, che chiederò a tutti di pubblicare, in vista delle imminenti elezioni del nuovo consiglio di amministrazione di Costa Paradiso, per tentare di costruire una proposta sensata per tutti.
Penso che su una cosa, di certo, concordiamo tutti quanti: se il prossimo Consiglio di amministrazione non sarà capace di risolvere i problemi sul tavolo, probabilmente Costa Paradiso morirà, e con lei tutta l’economia della zona.
Attualmente abbiamo i seguenti problemi, che non sono più sostenibili:
Non abbiamo le fognature a norma. E questo riguarda praticamente tutti, perché voglio ricordare/ chiarire che le deroghe non sono più ammesse dalla regione Sardegna. Ormai siamo tutti abusivi.
Abbiamo abusi edilizi che vengono tollerati assolutamente senza giustificazione, o altri abusi che vengono denunciati solo per farsi la guerra. Gli abusi sono abusi, punto e basta, e non sono tollerabili da nessuno, per cui: basta abusi!
Abbiamo delle specie di ecomostri, più o meno “regolari”. E’ inutile negarlo. Questi interventi, regolari o non regolari che siano, hanno fatto indignare, ”incazzare” un sacco di gente. Me compreso.
L’amministrazione di Costa Paradiso deve diventare più trasparente e precisa, con regole “condominiali” precise e chiare. Hanno ragione quelli che denunciano questo problema! Occorre quindi cambiare l’assetto giuridico della Comunità, perché sono anni che non regge più. Ma allora cambiamolo questo regolamento, e alla svelta, e nell’interesse di tutti!
Costa Paradiso oggi non difende i propri interessi. E’ perfettamente vero ciò che sostiene ATCP per quanto riguarda alla fognatura e alla mancata cessione delle opere di urbanizzazione al Comune. Il Comune di Trinità ha commesso errori gravi, e io lo dico perché ho verificato i documenti, non perché mi piacciono le chiacchere! E allora il Comune deve rispondere dei propri atti. Ma attenzione, che anche noi ne abbiamo commessi di errori, e dovremo farcene carico; però difendiamo anche le nostre ragioni, sostenendo le cause legali giuste!
Abbiamo il bilancio in dissesto, perché molti non pagano. Dobbiamo arrivare tutti a pagare le spese, con equità, Non è tollerabile che chi paga, oggi, paghi anche per altri, o che uno come me che ha sempre pagato l’acqua rimanga senz'acqua. Non trovate, amici, che qualcosa strida? E non mi riferisco solo a chi ha difficoltà economiche, ma anche a chi non paga per “contestazione”. Non è giusto neppure questo “contestare” senza fare nulla per risolvere: diventa approfittare!
Ma dobbiamo anche farci un esame di coscienza, tutti quanti, ciascuno per la propria parte, per renderci prima di tutto conto degli errori che abbiamo fatti, chi più e chi meno. E’ inutile nascondersi dietro a un dito. E’ inutile anche fare graduatorie di gravità! In particolare vorrei soffermarmi sui seguenti punti.
Il clima di scontro fra sardi e “continentali” è una cosa indegna, e totalmente irrazionale. Io ho parlato con molti, e cercato di capire le ragioni di tutti, ma uno solo è il filo conduttore: il puro egoismo dei singoli. Sembriamo bambini dell’asilo che si rubano il pallone, e questa cosa deve finire immediatamente, perché indegna e senza senso. Bisogna che i sardi si rendano conto che senza i continentali Costa paradiso non esisterebbe neppure. Viceversa, i continentali devono capire che la vita a Costa Paradiso passa attraverso un rapporto stretto e inevitabile con i sardi, che sono i primi abitanti di quei luoghi. Dobbiamo convivere tutti, e andare d’accordo, pur nelle diversità!
Costa Paradiso non può essere vista solo come una vacca da mungere, e negli ultimi decenni è stato soprattutto questo! Hanno ragione quelli che lanciano queste accuse! Il nostro territorio è un giardino deturpato, che prima di tutto dobbiamo tutelare e curare. Questo territorio, dal punto di vista edilizio, l’abbiamo spremuto oltre ogni limite, con insediamenti di una bruttura inqualificabile. E in più lo stiamo pure sporcando e inquinando di liquami! Fermiamoci! Solo se torneremo a rispettarlo questo territorio potrà darci in cambio ciò che chiediamo: Vacanze per noi continentali e lavoro per i sardi. Ve lo dice uno che ha rispettato sempre tutte le regole, dalla più grande alla più piccola, compresi i sentieri delle pernici. Ma non mi elevo a giudice di nessuno. Dico solo: Adesso basta fare e dire cazzate!
Abbiamo amministrato male questo territorio, chi più chi meno. Male, per non dire di peggio. C’è poco da dire: è così. Hanno ragione anche quelli che denunciano questo! Male, in modo ingiusto e oggi siamo pure nei guai. Ma è inutile scaricare le colpe gli uni addosso agli altri: non risolviamo nulla! Abbiamo assistito a periodi di lassismo, poi a periodi di apparente pugno duro ma con transazioni con alcuni soggetti: pasticci su pasticci, assolutamente non accettabili. Cosa abbiamo risolto? Niente. Amici, dobbiamo trovare un assetto per amministrarci bene, nell'interesse di tutti. Abbiamo buttato Via un mare di soldi in cazzate: bene, adesso spendiamoli per nominare un amministratore fuori dai giochi, pagato il giusto, che amministri sulla base di regole nuove. C’è un’altra proposta sul tavolo? Fatevi avanti.
Dobbiamo urgentemente risolvere il problema della fogna perché abbiamo il fuoco alla casa! Anche qui abbiamo commesso errori incomprensibili. Avevamo un progetto e un contributo: il contributo l’abbiamo perso e ci siamo messi a ridiscutere sul progetto. Intanto il tempo passa. Poi abbiamo chiesto a tutti di pagare l’adeguamento “provvisorio” del depuratore, anche a quelli che non sono allacciati, senza condividere le motivazioni. Queste sono improvvisazioni imperdonabili e inaccettabili, anche perché tempo non ce n’è più! Abbiamo bisogno di spegnere l’incendio, poi discuteremo di chi è la colpa. Diamoci una strategia, regole chiare, gente competente, e iniziamo l’opera. Non si realizza un’opera da 10 milioni di euro in questo clima di scontro, e incaricando dell’appalto il vicino di casa che faceva il pescivendolo! Dobbiamo anche avere un piano strategico chiaro con le amministrazioni che ci devono autorizzare l’opera: sono 10 anni e più che li prendiamo in giro, e calciamo la palla in avanti, senza sapere dove.
Amici, siamo al capolinea, e bisogna capirla una volta per tutte: o ci rimbocchiamo le maniche tutti o è finita. E diamoci un taglio di dire che, comunque, Costa paradiso non chiuderà mai. Prima o poi un magistrato farà un decreto di chiusura, e allora ci sveglieremo tutti dal sonno, ma saranno anche lacrime, e stridore di denti.
Ringrazio tutti quelli che fanno sforzi positivi, per trovare accordi, per costruire proposte, e anche quelli che combattono battaglie in cui credono. Ok, ragazzi, va tutto bene, ma ora dobbiamo unirci. Alla prossima assemblea presentiamoci con delle proposte serie e mirate, da votare.
Un saluto a tutti.
Ing. Alessandro Pignagnoli