Oggetto: Le affermazioni di Magliulo e precisazioni di Bartolomeo Sotgiu
A seguito di una nota di Agostino Magliulo, pubblicata il 6 novembre scorso sul sito web della Comunità, il successivo 25 novembre, su questo sito, avevamo posto al presidente del C.d.A. alcune domande, riguardanti la transazione intercorsa fra la Comunità e la famiglia Sotgiu-Marras e l’uso della carta di credito, intestata alla Comunità, da parte del presidente stesso. Le domande riguardavano:
l’ammontare complessivo del debito oggetto della transazione;
la delibera del C.d.A. dell’epoca con cui si dava mandato al presidente di trattare;
l’approvazione della transazione da parte del C.d.R.
Il presidente del C.d.A., Piergianni Addis, refrattario ad assicurare piena trasparenza all’attività di gestione della Comunità, ha ritenuto di non dover rispondere, pur essendo obbligato a farlo, se non altro per diradare ombre e dubbi sul suo operato come amministratore e come utilizzatore dei fondi sociali. In sua vece, abbiamo ricevuto, limitatamente alla parte che gli compete, una nota dal presidente del C.d.R., Bartolomeo Sotgiu, corredata dei documenti relativi alla transazione della madre, sig.ra Marras Giuseppa, con la Comunità di Costa Paradiso. Atto che è stato firmato dal presidente della Comunità, da Franco Sotgiu, padre di Bartolomeo Sotgiu, da quest’ultimo e dalla sorella, in qualità di usufruttuari.
Dai documenti risulta che l’importo complessivo corrisposto alla Comunità è di euro 34.852,20 versato in due distinte rate dalle signore Marras Teresa e Marras Giuseppa, rispettivamente zia e madre di Bartolomeo Sotgiu. La prima rata è stata versata da Teresa Marras, nel 2010, con bonifico bancario di euro 19.042,66 mentre la seconda è quella versata da Giuseppa Marras a saldo dell’atto di transazione, in data 27.07.2011, per euro 15.809,54. L’importo complessivo dovuto era di € 40.122,01, per cui la cifra finale “scontata" è stata di € 5.269,81.
Al riguardo, Bartolomeo Sotgiu ha tenuto a precisare che:
la transazione è stata sottoscritta dalle parti (Giuseppa Marras e Comunità di CP) non per far fronte a difficoltà economiche contingenti o per favorire la famiglia Sotgiu /Marras, ma per esclusive ragioni di economia processuale;
Il suddetto importo di 5.269,81€, infatti, è inferiore alla somma liquidata dal Tribunale di Tempio P. per spese legali a favore della signora Giuseppa Marras nella sentenza di primo grado del giudizio Marras/CP (euro 5.000 oltre accessori); la stessa cifra, inoltre, risulta inferiore anche alla somma interessi maturata alla data della transazione, pari a euro 5.318,22;
la transazione si fondava sulla rinuncia delle parti (Marras e Comunità CP) ad insistere nelle domande, di cui al giudizio pendente presso la Corte di Cassazione, giudizio che avrebbe potuto vedere soccombere, in egual misura, sia la Comunità (se fossero state riconosciute le ragioni già fatte proprie dal giudice di primo grado), sia la madre, e che avrebbe potuto generare nel primo caso la perdita dell’intero credito per la Comunità, oltre che un “pericoloso" precedente;
la legittimazione del presidente Piergianni Addis di concludere rapidamente le transazioni con soggetti morosi che ne avessero fatto richiesta derivava da un mandato dato al presidente dal C.d.A. dell’epoca; mandato che risulta dal verbale della riunione del 23.06.2011.
Riteniamo che queste informazioni valgano comunque a chiudere la vicenda della transazione Sotgiu/Comunità, anche se lo stesso Sotgiu non ci ha fatto pervenire l’approvazione dell’atto da parte del C.d.R.
Quanto alle affermazioni di Magliulo, l’interessato ha tenuto a ridimensionarle in un secondo post pubblicato il 16 dicembre u.s., nel quale ha parlato di “eminenti dietrologi”, facendo chiaramente riferimento alle domande che noi avevamo posto al presidente del C.d.A. dopo la citata nota del 6 novembre scorso. Caro signor Magliulo a noi le dietrologie non piacciono proprio; cerchiamo di interpretare i fatti in modo obbiettivo e di valutarli correttamente. Lei ha chiaramente ricevuto pressioni a modificare le sue affermazioni iniziali, ricostruendole in modo tutt’altro che convincente. E’ nel suo diritto, ma non le spieghi attribuendo ad altri interpretazioni dietrologhe.
Presidente ATCP
Ferdinando Mulas