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  • Immagine del redattoreFerdinando Mulas

Gli obiettivi di ATCP sono ancora attuali?


Oggetto: Gli obiettivi della ATCP sono ancora attuali?

Premessa

L’Associazione per Tutela di Costa Paradiso, costituita, nel 1991, per iniziativa di un gruppo di partecipanti della Comunità del Territorio di Costa Paradiso, ha come scopo sociale la difesa dei diritti dei proprietari di unità immobiliari e la salvaguardia dell’ambiente naturale del territorio in Costa Paradiso.

L’associazione ha uno Statuto, un Presidente, che la rappresenta all’esterno, ed un Consiglio Direttivo. Attualmente i soci sottoscrivono una piccola quota sociale annua, necessaria per far fronte alle spese ordinarie di funzionamento, che versano in un conto corrente bancario intestato all’associazione.

Nell’arco di un ventennio, numerose sono state le iniziative, soprattutto giudiziarie, intraprese da A.T.C.P., per impugnare le assemblee non regolarmente costituite a termini di Regolamento, ovvero atti lesivi degli interessi dei partecipanti adottati dal Consiglio di Amministrazione. Non sono mancate le denunce alle autorità competenti per interventi edilizi, lesivi dell’ambiente naturale e del paesaggio, anche attraverso il Gruppo di Intervento Giuridico, associazione ambientalista che opera in tutta la Sardegna, cui A.T.C.P. è affiliata.

L’ultima azione intrapresa da A.T.C.P., alla quale hanno aderito anche 65 partecipanti, è il ricorso al TAR della Sardegna, nel novembre 2012, per l’accertamento e la declaratoria dell’obbligo del Comune di Trinità d’Agultu, derivante dalle convenzioni di urbanizzazione da esso sottoscritte, di prendersi in carico le opere di urbanizzazione primaria di Costa Paradiso (rete viaria, parcheggi, aree pubbliche attrezzate, rete idrica e rete fognaria). Il ricorso non è stato ancora deciso, ma il suo esito sarà importante per l’assetto definitivo di Costa Paradiso sul piano urbanistico e per l’imputazione delle spese relative al progetto del nuovo impianto fognario. Nel corso del 2013, A.T.C.P. ha dato un importante e decisivo contributo al rinnovamento degli Organi sociali della Comunità, anche con la presenza in essi di suoi associati, dando spazio e rappresentanza ai partecipanti-proprietari della Comunità, senza alcuna attività economica in Costa Paradiso.

A.T.C.P. ha ancora una ragion d’essere?

La risposta è sì. A.T.C.P. non solo va mantenuta, ma deve essere rafforzata. Infatti, le ragioni che, ai primi anni ’90, hanno portato alla sua costituzione, sono divenute ancor più pressanti oggi, alla luce dei seguenti dati di fatto:

  1. la perdita di valore degli immobili e la quasi impossibilità di rivenderli, dovute non soltanto alla crisi economica che attraversa il nostro Paese, ma anche e, soprattutto, allo sviluppo edilizio distorto dell’ultimo ventennio, avvenuto a Costa Paradiso;

  2. tale sviluppo non solo ha rovinato l’ambiente naturale e paesistico del territorio, ma ha causato anche un aggravio umano di presenze, che ha determinato la necessità di realizzare nuove e costose opere di urbanizzazione primaria, come la fognatura;

  3. Lo stato di illegittimità urbanistica del territorio, dove la convenzione di lottizzazione, scaduta nel 1985, è stata trasformata in strumento attuativo senza tempo, con conseguente esubero delle unità abitative costruite (2.432) rispetto al numero massimo (2.107) previsto nel Piano Territoriale di Lottizzazione (PTL); con le opere di urbanizzazione ancora a carico dei proprietari, invece del Comune di Trinità, che comunque riscuote le tasse sulla casa e nulla restituisce in termini di servizi urbanistici;

  4. Un sistema di governo e di gestione della c.d. Comunità, orientato a perpetuare questo stato di cose in un rapporto di tacito accordo col Comune, ponendo a carico dei proprietari i costi di servizi che sarebbero di competenza pubblica, come la manutenzione delle strade e la gestione dell’impianto fognario e di depurazione, o come il servizio sanitario;

  5. Organi di rappresentanza più attenti a tutelare interessi particolari e di gruppo piuttosto che quelli generali, non applicando le norme del Regolamento; in particolare non vigilando sul rispetto delle norme riguardanti la gestione dei beni comuni e su quelle relative alla tutela dell’ambiente e degli standard edilizi previsti dal PTL.

Gli obbiettivi di A.T.C.P. sono, dunque, attualissimi e sono quelli di:

  1. Dare un assetto urbanistico definitivo al comprensorio. A questo fine occorre aprire un immediato tavolo di confronto e di trattativa col Comune di Trinità, assumendo come base di partenza le convenzioni di lottizzazione e la ricognizione dei diritti e degli obblighi dei contraenti: il Comune di Trinità ed il lottizzante o i suoi c.d. aventi causa. In particolare si dovrà chiedere al Comune: la presa d’atto che la convenzione è scaduta con conseguente impossibilità a rilasciare licenze per nuove costruzioni; la presa in carico delle opere di urbanizzazione e dei servizi urbanistici; la compartecipazione alle spese di realizzazione del nuovo impianto fognario; la rinuncia al diritto di voto nelle assemblee dei Partecipanti per effetto del trasferimento al suo patrimonio indisponibile delle opere di urbanizzazione;

  2. Riformare la Comunità, dando ad essa la qualificazione giuridica di condominio orizzontale; adeguando in tal senso il Regolamento; ridefinendo gli organi di rappresentanza e di gestione e la struttura organizzativa degli uffici della Comunità in funzione della riduzione dei compiti derivanti dal trasferimento al Comune (o ad Abbanoa) delle opere di urbanizzazione;

  3. Assicurare una gestione condominiale efficiente ed economicamente trasparente. Con il trasferimento al Comune delle opere e dei servizi urbanistici, la riforma presuppone una struttura più leggera e meno costosa della Comunità rispetto a quella attuale. La gestione dei beni e dei servizi comuni che resteranno alla Comunità (ad es. la guardiania) dovranno essere assicurati da personale professionalmente qualificato e con il supporto di strumenti informatici idonei ad assicurare una gestione completa, efficiente ed economica;

  4. Tutelare l’ambiente naturale, patrimonio di tutti e parte integrante del valore della proprietà esclusiva e, nel contempo, sviluppare i servizi alla collettività, idonei a migliorare le possibilità di soggiorno e di fruibilità del territorio.

Gli aderenti ad A.T.C.P.

Tutti i proprietari di unità immobiliari in Costa Paradiso, che si riconoscano negli obbiettivi sopraindicati, dovrebbero far parte di A.T.C.P., o esserne comunque simpatizzanti, mentre restano esclusi o si dovrebbero autoescludere tutti coloro che ritengono che sia preferibile continuare col vecchio modello di gestione ancora in atto, vale a dire coloro che: vogliono lasciare inalterata la qualificazione giuridica della Comunità; lasciare fuori il Comune dal territorio di C.P., mantenendo a carico dei Partecipanti tutte le spese di gestione delle opere di urbanizzazione e dei servizi urbanistici e di quelli destinati alla collettività, come il servizio sanitario; trascurano la difesa del territorio e dell’ambiente, portando avanti progetti di nuove opere con spese a carico dei Partecipanti, non preoccupandosi di mettere ordine nella lottizzazione di C.P. od omettendo di esercitare i controlli su piccoli e grandi abusi edilizi.

Le modalità di adesione

Le modalità di adesione avvengono attraverso la compilazione della scheda all’indirizzo http://www.atcp.it/iscriviti opportunamente compilata con i dati individuali, il numero del lotto, l’indirizzo di posta elettronica ed il versamento della quota associativa.

I miei più distinti saluti.

Presidente ATCP

Ferdinando Mulas


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