UN PROGRAMMA APERTO PER UNA NUOVA COSTA PARADISO
1 Settembre 2015
Premessa.
Nelle premesse, e forse nelle intenzioni, della cooperativa che aveva promosso la lottizzazione del territorio, Costa Paradiso rappresentava un modello di urbanizzazione per finalità turistiche: convenzioni di lottizzazione tra privati e Comune secondo norma, con obblighi specifici a carico di entrambi; rigoroso rispetto dell’ambiente naturale; standard edilizi di buon livello; adozione di un regolamento del territorio, accettato obbligatoriamente da tutti all’atto dell’acquisto, finalizzato a garantire sia la civile convivenza tra i proprietari di unità immobiliari, sia l’osservanza delle norme tecniche e dei vincoli edilizi e paesistici stabiliti nel PTL; sviluppo dei servizi collettivi ed urbanistici. Insomma, un insediamento turistico, in cui le costruzioni si sarebbero dovute armonizzare con un ambiente naturale di straordinaria bellezza, senza devastarlo.
Ebbene, soprattutto nell’ultimo ventennio quel modello, ottimo in partenza, è stato progressivamente disatteso e stravolto !
Le ferite all’ambiente naturale sono ormai visibili a tutti. La convenzione di lottizzazione si è trasformata in uno strumento attuativo senza tempo e senza regole. Il Comune di Trinità non adempie agli obblighi assunti in convenzione per l’acquisizione delle opere di urbanizzazione e considera C.P. alla stregua di un bancomat, senza dare alcun servizio. Resta incerta e non ben definita la qualificazione giuridica della Comunità e, conseguentemente, lo scopo sociale, le regole ed il sistema di gestione della Comunità. Quest’ultimo è inefficiente, poco trasparente, sempre più dispendioso e con un elevato livello di morosità. La lotta alla morosità non è stata effettuata in modo da rispettare la parità di trattamento tra tutti i Partecipanti. I servizi alla collettività sono minimi, manca un’idea di Costa Paradiso per il futuro che ne valorizzi il grande potenziale di insediamento turistico di lungo soggiorno, che va oltre la stagione balneare in senso stretto.
In questo quadro, c’è un solo obiettivo, che dovrebbe essere condiviso da tutti i Partecipanti e che va perseguito con decisione: quello di salvare il salvabile, bloccando gli ultimi tentativi di manomissione del territorio, arrestando il degrado e lavorando per dare concretezza ad una idea diversa di Costa Paradiso, rispetto a quella attuale.
La proposta di ATCP: un programma da sviluppare su 3 linee d’ azione.
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Avviare un processo per la riforma della Comunità sui seguenti aspetti:
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dare alla Comunità un’identità giuridica certa e definita, avuto riguardo a: lo scopo sociale della Comunità, in base al Regolamento; lo schema giuridico ed organizzativo più idoneo a conseguire lo scopo sociale e la tutela degli interessi dei Partecipanti;
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fare la revisione del Regolamento, adeguandolo al nuovo schema giuridico-organizzativo ed alle esigenze attuali;
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realizzare un sistema di gestione più efficiente, più trasparente e più economico di quello presente, in grado di contenere le spese di gestione, di evitare gli sprechi, di ridurre al minimo il fenomeno della morosità, ma anche degli abusi;
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dotare la Comunità di strumenti appropriati, quali: una nuova struttura del bilancio ed un sistema informativo gestionale e contabile in grado di tenere sotto controllo tutti gli elementi rilevanti al fine di garantire: una sana amministrazione, in grado consentire la concreta applicazione del principio di trasparenza; la tutela del territorio ed il rispetto dei vincoli urbanistici, edilizi, paesistici e dell’igiene pubblica
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Dare un assetto definitivo a C.P. sotto il profilo urbanistico e chiarire il ruolo del Comune.
Per attuare questa linea d’azione è necessario attivare un tavolo di confronto e di trattativa sulle opere di urbanizzazione primaria col Comune, fatto salvo, ovviamente, l’esito del ricorso al TAR contro il Comune stesso. Ricorso resosi necessario a seguito del rifiuto sia del Comune che del C.d.A. di aprire un tavolo di trattativa chiesto formalmente da una assemblea spontanea di oltre 300 proprietari svoltasi in piazzetta Maya nell’estate del 2012.
Il medesimo atteggiamento è stato tenuto dall’attuale C.d.A., ma il progetto per la fognatura potrebbe essere un’ottima occasione per avviare e definire questo processo, nel quale è indispensabile il coinvolgimento di Abbanoa fin da subito, nella prospettiva di cedere ad essa la gestione dell’impianto.
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Tutelare il patrimonio naturale come fattore di sviluppo e di valorizzazione del territorio.
Alla base di questa linea d’azione ci deve essere una visione di Costa Paradiso proiettata sul futuro: quella di un insediamento turistico non solo a destinazione balneare, ma anche come stazione climatica, con una stagione che potrebbe durare otto mesi l’anno. A tal fine occorre stimolare e promuovere le iniziative adeguate per sviluppare sia i servizi urbanistici alla collettività propri di un agglomerato urbano, sia attrattive turistiche di vario tipo collegate alle caratteristiche del territorio non solo di Costa Paradiso ma anche della Sardegna.
Questa impostazione richiede un deciso cambio di rotta nella politica di gestione del territorio, che deve avere come richiamo la bellezza del territorio e che impone il blocco di nuove costruzioni, essendo ormai esaurita la cubatura disponibile.
A tal fine risulta indispensabile la rilevazione ed il censimento delle unità abitative, sia a fini amministrativi, sia per tutelare il territorio e reprimere gli abusi.
I temi relativi alla qualificazione giuridica ed al modello organizzativo della Comunità, alla struttura del bilancio, al progetto per il nuovo impianto fognario-depurativo saranno oggetto di approfondimento. I risultati saranno pubblicati sul sito web di ATCP.
Trattandosi di un programma aperto sono graditi i suggerimenti e le proposte di integrazione da inviare a:
I Partecipanti che si riconoscono e condividono i suddetti obiettivi e le linee d’azione per conseguirli sono pregati di dare la loro adesione, compilando il form sottostante. Sarete contattati nel momento in cui la Comunità convocherà l'assemblea elettiva e vi verranno fornite tutte le informazioni per poter aderire.
Il Consiglio Direttivo di ATCP
Ferdinando Mulas
Giovanni Faure Ragani
Francesco Pittalis
Fabrizio Filone
Stefano Angeli