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  • Immagine del redattorePresidente di ATCP - Stefano Angeli

Riforma del regolamento: sì alla costituente, no al comitato dei pochi

Gentili partecipanti,

apprendiamo con la NL della Comunità del 24 ottobre, che ci sarebbero cinque candidature alla proposta, avanzata in assemblea dei partecipanti, di riformare il regolamento della Comunità.


Precisiamo da subito che come ATCP siamo favorevoli alla revisione del Regolamento della Comunità, diventato ormai vecchio e farraginoso. E non ci opponiamo alla volontà della Comunità di agire in tal senso, anzi, proprio in segno di collaborazione, abbiamo avanzato la nostra candidatura attraverso l’Arch. Marco Bertozzi, membro del Consiglio Direttivo di ATCP nonché dell’attuale Commissione Tecnica Artistica della Comunità.


Siamo tuttavia preoccupati dalle modalità scelte dall’attuale CdA, e dalla totale incertezza circa la direzione che si vorrebbe dare al nuovo regolamento. Già perché, come accennato in precedenti articoli, nonché alla riunione annuale di ATCP, a seguito della cessione dei cespiti agli enti pubblici, si prefigurano due visioni distinte e contrapposte sui compiti e doveri che si vorrebbero assegnare alla Comunità.


Da una parte abbiamo i sostenitori di una Comunità che possiamo definire “minimalista”, ossia poco presente nella vita di Costa Paradiso e, ci auguriamo, anche per le tasche dei partecipanti. Una visione che vedrebbe la Comunità continuare ad arretrare nell’offerta di servizi aggiuntivi e/o complementari che è rappresentata dall’attuale CdA in carica. Valutazioni basate sui fatti come:

1) le dichiarazioni del Presidente Monterosso stesso che, durante l’assemblea della Comunità di agosto, si è opposto alla richiesta di ripristinare un semplice servizio soppresso come quello postale;

2) l’indisponibilità di contribuire al decoro e alla pulizia del territorio anche per questo motivo sporco e abbandonato;

3) La riduzione del personale addetto alla sorveglianza, che ha comportato nei fatti alla soppressione della ronda con le auto a cui tutti quanti eravamo abituati per decenni.


Dall’altra parte invece c’è una idea diversa, moderna, che guarda al futuro, e che vorrebbe la Comunità non ai margini, bensì al centro della “rifondazione” di Costa Paradiso. Una organizzazione al servizio dei partecipanti, che dovrebbe assumere le sembianze tipiche dei consorzi della Sardagna con l’offerta di servizi integrativi, spesso complementari al pubblico e/o in accordo col pubblico stesso. Certo una Comunità più costosa, ma che possa davvero elevare gli standard del territorio e in ultima istanza, il valore privato. Una Comunità che andrebbe rifondata anche nella sua governance, prevedendo un amministratore professionista (per questo pagato), che possa affiancare un CdA non più operativo, bensì di indirizzo e per questo ridotto nei suoi componenti.


È evidente quindi che prima di pensare di rifondare il nostro regolamento, andrebbe capito cosa davvero vogliono i partecipanti tutti, e non soltanto cinque persone, per quanto volenterose e ben accette.


In questo senso come ATCP suggeriamo cautela e di non mettere il carro davanti ai buoi. Riteniamo che sia propedeutico a tutto, una sorta di “costituente” in cui la Comunità, non giocatore ma arbitro della partita, raccoglie i desiderata dei partecipanti nei modi che riterrà più opportuni. Potrei suggerire un pubblico sondaggio come ha fatto ATCP, che ha raccolto il 10% delle adesioni che statisticamente rappresentano perfettamente l’intera popolazione. Oppure, in aggiunta, una plenaria con tutti i rappresentanti dei gruppi e/o grandi elettori di Costa Paradiso che, per natura stessa, sono in grado di rappresentare una grossa fetta dei partecipanti che delegano. Sarebbe quindi il caso di convocare un tavolo di confronto con: ATCP, la sig.ra Diana Lanciotti, Unione Proprietari, il gruppo degli imprenditori, Amici di Costa Paradiso, e tutti i singoli proprietari che volessero partecipare.


Noi di ATCP vogliamo collaborare e invitiamo tutti al confronto, sereno e senza pregiudizi, su come vorremmo la Comunità del futuro. Solo dopo questo importantissimo passo, potremmo chiedere la disponibilità a persone volenterose come, ad esempio, i cinque che sino fino ad ora si sono resi disponibili, per tradurre in una effettiva modifica del regolamento, quanto emerso e condiviso. Pensiamo che questo importantissimo percorso possa arrivare a conclusione per la prossima assemblea dei partecipanti di agosto 2023, e riteniamo quindi che ci sia tutto il tempo di fare un lavoro inclusivo e senza fretta.

Stefano Angeli

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