Nel suo ultimo scritto, apparso oggi, 14 febbraio 2019, sul suo blog, Zorro mi qualifica, tra gli insulti e le varie accuse di nefandezze di cui sarei responsabile come membro del C.d.A., quale aggressore e addirittura persecutore della sua persona. Potrei confutare facilmente questa affermazione riprendendo tutti i post aggressivi e calunniosi contro di me ed il C.d.A. di cui faccio parte, scritti e pubblicati dallo stesso Zorro, a partire dal marzo 2017, ma sarebbe del tutto inutile. Tuttavia, voglio tranquillizzarlo per il futuro, ammesso, per assurdo, che sia vero ciò che asserisce: non lo aggredirò e non lo perseguiterò più, nel senso che non scriverò più nulla che lo riguardi. Vedremo se la presunta vittima continuerà a scrivere secondo il copione che abbiamo visto finora.
Solo così sarà possibile stabilire effettivamente chi è l'aggressore e chi è la vittima. Voglio anche rassicurarlo che non ho alcuna intenzione di sporgere querela nei suoi confronti, anche se, per alcuni suoi scritti, sussisterebbero gli estremi specifici per farlo. In realtà, per Zorro non ci sarebbe urgente bisogno di un magistrato che lo giudichi ed, eventualmente, lo punisca per le calunnie e le diffamazioni che diffonde, bensì di un bravo psichiatra che ne analizzi le ossessioni ed i conflitti di personalità che si porta appresso e che lo aiuti ad acquistare un po' di normalità e di serenità. Ci guadagneremmo tutti, compreso chi, a lui vicino, ogni tanto è chiamato a contribuire al pagamento di spese legali per suo conto!
Ferdinando Mulas