Gentili partecipanti,
continuiamo a ricevere, da parte dei nostri associati e non, richiesta di indicazioni su come comportarsi rispetto alla lettera del 21 agosto 2015 contenente la richiesta della Comunità di pagare la prima rata della quota individuale stabilita a carico di ciascun Partecipante/proprietario per finanziare la realizzazione del progetto del nuovo impianto fognario. Nel comunicato pubblicato sul sito web di ATCP, diffuso anche tramite newsletter, avevamo segnalato l’illegittimità della richiesta sulla base di rilievi puramente formali. In essi veniva messa in dubbio la capacità del C.d.A. di esercitare poteri di straordinaria amministrazione, tra i quali si colloca sicuramente la decisione di realizzare il 1° lotto del progetto, a seguito delle dimissioni del consigliere Monterosso.
Quest’ultimo, pur avendo rassegnato le proprie dimissioni dal C.d.A. ai primi del mese di luglio scorso, poi reiterate il 22 agosto, con pubblicazione della notizia il 27 agosto sul sito web della Comunità, in realtà consente al C.d.A. di sopravvivere partecipando alle riunioni del C.d.A. (come quella del 7-10 agosto 2015 che ha deciso di dar corso alla realizzazione del 1° lotto della fognatura), ma astenendosi, poi, dal partecipare a qualsiasi altra attività o futura riunione del C.d.A.. Insomma un autentico “dimissionario non dimesso”, le cui dimissioni, dalle scelte ma non dal ruolo, non lo esonerano dalle responsabilità, mentre contribuiscono, invece, ad aumentare la confusione e la sostanziale illegittimità che caratterizza l’attuale gestione della Comunità. Sarebbe, perciò, auspicabile che il consigliere Monterosso facesse definitivamente chiarezza sulla sua posizione, a tutela del suo buon nome, ma anche dell’interesse dei Partecipanti. Col suo silenzio egli dà, infatti, la possibilità al C.d.A. superstite, ormai costituito da appena 4 consiglieri sui nove originari, di comportarsi come se fosse nella pienezza dei poteri e di porre in essere anche atti di straordinaria amministrazione, con conseguenze gravose per i Partecipanti della Comunità.
La richiesta di fondi ai Partecipanti, finalizzata a realizzare la fognatura, non solo costituisce un atto di straordinaria amministrazione, poco opportuno in questa fase, ma rappresenta l’attuazione di un obbligo, in capo ai Partecipanti, che è assai controverso e, secondo ATCP, senza titolo che ne giustifichi la fondatezza. Per il suo accertamento, è stato, infatti, proposto ricorso al TAR della Sardegna, che, purtroppo, non ha ancora deciso. In ogni caso, la sua pendenza avrebbe dovuto suggerire al C.d.A. superstite maggiore prudenza nelle sue richieste di pagamento e a limitarsi ad effettuare gli interventi necessari ad assicurare la piena funzionalità dell’impianto esistente e la sua conformità alla normativa vigente; interventi per i quali la Comunità ha dichiarato di disporre già della somma necessaria, pari a 500.000,00 €.
Su queste premesse, ATCP considera la decisione di richiedere il pagamento delle quote per la realizzazione del primo lotto dell’ampliamento dell’impianto fognario, adottata dal C.d.A., come la chiara volontà di far gravare sui Partecipanti della Comunità di Costa Paradiso i costi dell’intero progetto. E’ evidente, infatti, che col pagamento del 1° lotto del progetto da parte della Comunità verrebbe affermato il principio che l’obbligo di realizzare l’ampliamento della fognatura di Costa Paradiso compete ai Partecipanti della Comunità, escludendo, di fatto, ogni obbligo del Comune di Trinità.
In considerazione di ciò, ATCP suggerisce a tutti i Partecipanti di attendere prudentemente la decisione sul ricorso al TAR, prima di effettuare qualsiasi pagamento alla Comunità riguardante la fognatura.
Il Consiglio Direttivo di ATCP
Ferdinando Mulas
Giovanni Faure Ragani
Fabrizio Filone
Francesco Pittalis
Stefano Angeli